Contemporaneamente all’attività di ricerca sono stati eseguiti i consolidamenti sulla struttura perimetrale ottagonale, caratterizzata da ampie e vistose lacune, presenti soprattutto sul versante meridionale esposto, durante la seconda guerra mondiale, ai cannoneggiamenti degli alleati.
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Alcune immagini delle lacune
strutturali.
Nell’ultima foto uno dei tanti
ordigni inesplosi rinvenuti all’interno della muratura
Schema stratigrafico nel quale sono evidenziate le lacune e le varie fasi costruttive
I cannoneggiamenti hanno in gran parte demolito la parte alta del mastio ottagonale e della torre cilindrica interna mentre i prospetti meridionali presentavano ampie lacune la cui profondità raggiungeva anche 1.80 m. Alcune masse di muratura restavano sospese, prive di appoggi, ad alcuni metri d’altezza.
Una integrazione di supporto alla struttura sospesa
Alcune fasi di ricostruzione della torre cilindrica
La torre cilindrica prima e dopo la ricostruzione
Le lacune sono state integrate con muratura di nuova costruzione, realizzata con pietre prelevate in sito e con malta di calce idraulica naturale avente composizione, granulometria e colore simile a quello delle malte preesistenti.
Il mastio ottagonale durante l’esecuzione delle integrazioni.
Per favorire un aggrappaggio tra la vecchia muratura e la nuova sono stati eseguiti dei “rifoderi”, perforazioni armate con barre ad aderenza migliorata di acciaio INOX AISI 316, aventi funzione di tiranti interni. Le integrazioni sono state realizzate con l’ottica di differenziare l’intervento nuovo dalla compagine muraria esistente nel rispetto delle indicazioni provenienti dalle carte nazionali ed internazionali del restauro. Il castello ha infatti la peculiarità di presentare i prospetti esterni caratterizzati da numerosi rifacimenti, integrazioni e ricostruzioni corrispondenti a numerosi eventi bellici. Integrare le lacune secondo un principio mimetico comporterebbe la cancellazione dell’evento che le ha create corrispondente, in questo caso, ad un avvenimento storico di straordinaria importanza per la storia dell’umanità: la seconda guerra mondiale.
All’integrazione delle lacune ha fatto seguito la ricostruzione delle murature perimetrali crollate e degli archi delle aperture, fino a raggiungere la chiusura della scatola muraria perimetrale.
Una immagine zenitale del 9
agosto 1999
Una veduta aerea del 13 ottobre 1999
Dopo aver realizzato un cordolo in cemento armato perimetrale, sia sulla struttura ottagonale sia sulla struttura circolare della torre interna, è stato posto in opera un solaio in acciaio.
L’area sommitale della torre ottagonale durante le fasi di copertura
Della copertura originale sopravviveva un piccolo frammento di volta anulare, di raccordo tra la torre cilindrica e la scatola perimetrale ottagonale. Il getto del solaio ha consentito la realizzazione di un ampia terrazza situata in un particolare ambiente panoramico.
L’unico tratto
di volta in muratura
ancora esistente, a sostegno della terrazza di copertura. |
L’interno della
sala
anulare |
Il programma dei lavori, da terminare entro il corrente anno, prevede il ripristino del terrapieno adiacente al mastio ottagonale, della piazza d’armi, destinata a divenire luogo per spettacoli all’aperto, la costruzione dei servizi igienici, l’installazione dell’impianto elettrico, e l’installazione di una volta lignea anulare da collocare all’interno del mastio ottagonale.